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Eurolega, le pagelle di Barcellona-Virtus Bologna 75-83

Al Palau Blaugrana le Vu Nere scendono in campo decise, convinte e concentrate, riscattando la brutta prestazione di lunedì sera contro Milano. La vittoria della Virtus a Barcellona vale ben più di due punti in classifica, vale la consapevolezza di essere al livello delle squadre migliori d’Europa. Inoltre, continua la tradizione di Sergio Scariolo che, in territorio spagnolo, ha visto la sua squadra battere sia il Real Madrid che il Barça. Per vincere a Barcellona serviva una prova corale da parte di tutti e sono arrivate le grandi prestazioni dalla panchina di Pajola, di Weems e di Bako. Inoltre, i bianconeri hanno ritrovato i migliori Lundberg e Ojeleye. A chiudere i conti, ancora una volta, ci ha pensato il mago di Valjevo, sempre più nel cuore dei tifosi. Di seguito le pagelle:

Nico Mannion 6: l’unica nota negativa della serata è il suo infortunio alla spalla, apparentemente medio/grave, del terzo periodo. Per il resto Nico non sfigura, anche se ci mette un po’ a carburare dopo un inizio piuttosto timido. Col passare dei minuti prende confidenza e coraggio e sguscia nella difesa avversaria gestendo bene la palla.

Alessandro Pajola 7,5: un’altra prestazione clamorosa di Pajola, un’altra lezione di basket all’attacco avversario. Ormai è un mese che gioca sopra ad un problema alla spalla ma sembra non importargliene. In questa Virtus Pajo è colui che da equilibrio, colui che è un mastino capace di contenere Mirotić in difesa ma anche di gestire i possessi offensivi con calma e tranquillità.

Iffe Lundberg 8,5: la Virtus ritrova il suo go-to-guy nel momento in cui ce n’era di più bisogno. Come ammesso dallo stesso danese a fine partita, nell’ultimo mese non era riuscito a trovare ritmo giocando partite sottotono. Iffe inizia il 2023 nel migliore dei modi, sfoderando una prestazione da mvp nella quale spiccano i 20 punti segnati con il 70% al tiro. Finalmente lo si è rivisto non solo prendere conclusioni in ritmo, ma anche crearsi tiri dal palleggio per nulla banali. Se Lundberg gioca così, le Vu Nere hanno un’arma in più non da poco in faretra.

Milos Teodosic 8: è una poesia, un illusionista, un giocoliere, semplicemente un mago. È difficile descrivere a parole il modo in cui approccia le partite, la velocità con la quale spacca in due la difesa avversaria, i passaggi che lascia uscire dalle sue mani fatate. Entra alla fine del terzo periodo per non uscire più, mettendo a ferro e fuoco la retroguardia catalana con assist al bacio e siluri da oltre otto metri. In più, e non è scontato, difende alla grande.

Marco Belinelli s.v.

Kyle Weems 7: la partita che fa Kyle nella sua metà campo è da incorniciare, mettere sotto chiave ed esporre nei musei del basket. Nel bel mezzo di palesi difficoltà a rimbalzo di tutta la squadra, ne conquista 6 saltando in ogni dove. Alla protezione del ferro ci aggiunge quattro palle rubate con relative fughe in contropiede. Fa parte del quintetto che da il là all’impresa e si merita di non essere più al centro di inutili discussioni sul suo talento.

Semi Ojeleye 8: era mancato sicuramente più Semi alla Virtus che viceversa. La Virtus senza Ojeleye è come New York senza l’Empire, Parigi senza la tour Eiffel, Milano senza Melli. L’ex Celtics è proprio quel tipo di giocatore, quello che, semplicemente, ti porta a casa la partita chiudendo la saracinesca in difesa, sparando da tre e lottando come un leone su ogni singola palla vagante. Non importante, fondamentale.

Toko Shengelia 6,5: partita a tratti positiva e a tratti negativa. Nonostante ci siano sicuramente più luci che ombre, alcune delle banali palle perse del georgiano avranno fatto arrabbiare e non poco Scariolo. Nel complesso la partita resta più che sufficiente, con i sei assist distribuiti e i 5 punti (di cui 2 tiri liberi importanti nel finale) segnati.

Jordan Mickey 6,5: l’ex Zenit è ancora condizionato dall’infortunio e come nelle ultime due uscite lo si nota con facilità. Nonostante questo lotta su ogni pallone conquistando 4 preziosi rimbalzi a fine partita. L’unico rammarico resta quel paio di triple sbagliate nell’ultimo quarto che, se segnate, avrebbero potuto chiudere in anticipo la partita. Ancora una volta si sacrifica per il bene della squadra e quindi non si può che ringraziarlo.

Gora Camara s.v.

Mam Jaiteh 7: la prestazione del centro francese è discreta, seppur vittima delle solite disattenzioni che in gare come questa possono costar caro. Contro un gigante come Vesely non indietreggia, anzi avanza, prendendo anche tiri a bassa percentuale con convinzione. 10 punti e 4 rimbalzi il bottino di una partita gagliarda.

Ismaël Bako 7,5: quando viene in Spagna, avendo giocato la sua miglior stagione a Manresa, evidentemente sente l’odore di casa. Dopo la fantastica prestazione di inizio anno nella vittoria a Madrid, stasera il lungo bianconero si ripete giocando una delle sue migliori partite in Virtus. Più che le statistiche a colpire sono l’intelligenza con la quale ha affrontato questo impegno e la decisione nell’affrontare lunghi come Mirotić, Vesely e Sanli. Scariolo lo tiene in campo nel quintetto che mette la gara nei giusti binari ad inizio ultimo periodo e lui ripaga la fiducia con tanta dedizione e anche una gran difesa.

Sergio Scariolo e staff tecnico 8,5: perché non sarà mai sufficiente ripetere a dismisura quanto sia difficile lavorare con mezza squadra infortunata e/o fuori condizione. La Virtus vince ancora, vince convincendo e divertendo, arrivando a quota otto vittorie al giro di boa con la chance di pareggiare i conti martedì sera in casa con lo Zalgiris. Il piano partita è eccellente, l’esecuzione di esso forse ancor più spettacolare. Scariolo non sbaglia niente, ruota i suoi come orologi svizzeri, facendoli arrivare freschi a fine partita. A fine terzo quarto trova un sorprendente quintetto con Pajola, Teodosic, Weems, Mickey e Bako e lo cambia solo quando la stanchezza la fa da padrone. A quel punto, nel finale concitato, la freschezza di Ojeleye, Lundberg e Shengelia fa la differenza.