Virtus Bologna, a Madrid una vittoria di squadra

Spenta e decadente la scorsa settimana, bella e illuminante in questi giorni. Al Wizink Center di Madrid, timidamente, a poco a poco, la Virtus fa capolino all’Europa che conta di più. Nel corso della partita non si lascia andare, gioca di squadra, prende coraggio e va fino in fondo. Chissà in quanti ci avrebbero scommesso, sicuramente pochi, ma coraggiosi. Dopo le brutte prestazioni di Kaunas e Belgrado, ogni tifoso, in cuor suo, era diventato il più esperto allenatore della città. D’altronde, si sa, Bologna è così, il giorno prima ti fa sindaco e il giorno dopo ti condanna alla gogna.

I festeggiamenti al fischio finale

Sergio Scariolo, che è ben più conscio della situazione di chiunque altro, non ha badato alle tante critiche ricevute negli ultimi giorni. La verità è che la gente a questa squadra deve voler bene, ricordando da dove si è partiti, non dimenticando che soli cinque anni fa in questo momento le Vu Nere se la giocavano con Roseto degli Abruzzi. Andando per iperboli, che è cosa sempre entusiasmante, stamattina il senso comune tra i portici è di essere rappresentati da dei ragazzi speciali, talentuosi e con la V stampata sul cuore. La settimana passata tutto veniva dipinto come disastroso, i giocatori non erano adeguati, il coach era da esonerare. Anche per questo motivo, il risultato di ieri sera è straordinario, incredibile, clamoroso, rappresenta la vittoria più prestigiosa degli ultimi vent’anni.

Tornando all’attualità che più conta, si può affermare che la stagione della Virtus sia iniziata proprio ieri sera. Le prime quattro uscite europee avevano mostrato una squadra disordinata, con poche idee e lontana dalla condizione fisica ottimale. E così la Vu Nera, guidata dai veterani Hackett e Teodosic, si è risvegliata dal suo torpore grazie all’arroganza di Isaïa Cordinier, finalmente sbocciato anche a queste latitudini. Per merito della classe e dell’efficienza di Lundberg, Mickey e Jaiteh. Ultimo ma non per importanza, per l’impatto fisico devastante di Ojeleye e Bako.

Telecronaca di Dario Ronzulli

Il match di ieri sera deve fungere da punto di partenza, non da punto di arrivo. Questa Virtus ha enormi potenzialità, occorre ricordare che ieri sera era ancora out Toko Shengelia e non sono stati impiegati Nico Mannion e il capitano Marco Belinelli. Questi tre giocatori, ognuno a modo suo, troveranno la via per contribuire al successo della società. Belinelli e Mannion si inseriranno non appena la loro condizione fisica e mentale sarà di nuovo al top. Nel momento in cui sarà pronto, Shengelia tornerà a comandare sotto le plance. Se vi è piaciuta la Virtus di ieri sera, non affezionatevi. O meglio, non pensate che sarà la stessa per tutta la stagione. Quella con questi tre sarà una squadra diversa, ancora più forte e pronta a combattere.