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Virtus Bologna, Kyle Weems: “Spero di finire la mia carriera qui”

Kyle Weems, ala della Segafredo Virtus Bologna, si è raccontato davanti alle telecamere e ai microfoni di Virtus Segafredo Official TV.

Come hai passato l’estate? 

“Ovviamente per via del COVID-19 ho cercato di rimanere piu al sicuro possibile, sono stato molto a casa con pochi amici intimi e qualche membro della famiglia. Purtroppo non ho avuto la possibilità di vedere molti dei miei amici e parte della mia famiglia, per via della pandemia. Generalmente sono stato a casa ed è stata un’estate tranquilla”.

Parlaci della tua famiglia. 

“La mia famiglia è tutto per me. Mia moglie mi ha sempre supportato, sin dal primo giorno che la ho incontrata a scuola. È la mia più grande fan, è la coach dei miei figli ed è tutto per me, senza di lei niente di tutto questo sarebbe possibile e non sarei dove sono ora. I miei figli mi hanno dato una prospettiva diversa riguardo alla vita, mi metto in secondo piano rispetto a loro e alle loro necessità e bisogni perché loro sono la cosa più importante. Senza la mia famiglia non sarei in grado di fare quello che faccio ogni giorno”.

Pensi che i tuoi figli seguiranno la carriera del padre? 

“Spero di si, ma voglio dargli l’opportunità di fare quello che desiderano della loro vita. Credo che diventeranno sicuramente alti, sia io che mia moglie siamo piuttosto alti, quindi sicuramente la stazza e forse anche la predisposizione genetica al basket sono presenti. Se decidono di non fare sport va bene comunque, purché diano il massimo e abbiano successo in qualsiasi cosa decidano di fare”.

 

C’è qualcuno che ha ispirato la tua carriera?  

“Mio padre, perché mi ha dato l’occasione di giocare a basket durante il college e mi ha spronato a finire il college e laurearmi, che è una cosa di cui sono molto orgoglioso. Mi ha anche insegnato fin da piccolo che bisogna guadagnarsi le cose e niente ti viene regalato. Mio zio giocava a basket, ha giocato nei 1998 Final Four NCAA alla Stanford University e mi ha dimostrato che un ragazzino del Kansas può fare qualsiasi cosa si metta in testa fare. Vederlo giocare division basketball a un livello cosi alto mi ha mostrato che è una cosa difficile, ma possibile. Mi ha anche spinto e allenato per la NBA draft, ancora oggi ci alleniamo insieme! Gli devo molto e gli voglio molto bene”.

Ti faccio vedere una foto. 

“Questa foto mi fa quasi commuovere, perché questo è probabilmente l’anno più difficile della mia vita finora. Sono dovuto tornare a casa e fare visita a mio padre perché era malato, è stato molto difficile. Appena sono tornato e ho visto gli striscioni è stato meraviglioso. Dopo che è morto abbiamo giocato un’altra partita in casa e di nuovo ho visto il supporto e l’affetto dei tifosi della Virtus che secondo me sono i migliori tifosi di Italia, forse dell’Europa, sicuramente i migliori tifosi per i quali abbia mai giocato. Questo è uno dei motivi per i quali spero di finire la mia carriera qua – e lo intendo davvero. Ringrazio di cuore i tifosi della Virtus per questo”.

Senti la mancanza dei tifosi alle partite?

“Per me i tifosi sono tutto, trasmettono cosi tanto entusiasmo, cosi tanta energia attraverso il basket. Sanno esattamente quando esultare, quando farsi sentire con gli arbitri, quando dirci che non stiamo giocando molto bene, ci danno quella spinta per andare avanti e continuare a combattere e spingerci più in la. Spero che la pandemia del coronavirus si plachi un po’ cosi che possiamo tornare nell’arena, perché mi manca molto”.

Sappiamo che hai una bellissima voce, facci sentire qualcosa… 

“Non so che canzone cantare! Non mi viene in mente niente, dovreste beccarmi durante il riscaldamento o sotto la doccia! Magari prima di una partita, provate a farmi un video di nascosto – quello è probabilmente il momento migliore per beccarmi a cantare”.

Raccontaci un episodio divertente interno allo spogliatoio.

“Vince Hunter è di fianco a me nello spogliatoio e abbiamo tracciato una riga immaginaria per dire ‘questo è il mio spazio’ e dall’altra parte della riga è il suo spazio. Devo sempre ricordargli che il suo telefono o le sue bevande non superino la riga e vadano nel mio spazio – deve rimanere tutto nel suo lato! Vince è uno dei miei compagni di squadra preferiti di sempre, sarebbe solo fantastico se riuscisse a tenere la sua roba nel suo lato e a non invadere il mio”.

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