Daniel Hackett è stato intervistato da “Sportweek”. L’esterno della Segafredo Virtus Bologna parla della sua esperienza in Russia con il CSKA Mosca e della scelta di accettare l’offerta delle Vu Nere.
La Guerra in Ucraina:
“Col CSKA, la mia squadra, ero a Monaco di Baviera per una parita di Eurolega. Al mattino accendo il cellulare e mi appare una sfilza di messaggi: “hai visto? è scoppiata la guerra! Accendi la tv!”. Ho guardato la Cnn e la triste realtà era proprio che la Russia aveva invaso l’Ucraina. La prima reazione emotiva fu una sensazione simile a quella provata quando esplose la pandemia. Ho pensato: qua si ferma tutto di nuovo. Poi ci siamo riuniti tra noi giocatori. Alcuni di loro in Ucraina avevano la famiglia, un medico e due fisioterapisti sono ucraini di origine. C’era ansia, ma era anche il giorno della partita: bisognava cercare di mantenere un filo di concentrazione nonostante la situazione surreale”.
Cosa ha imparato dall’esperienza in Russia?
“Forza mentale. Se vuoi stare là a lungo, devi imparare a gestire i tuoi sbalzi umorali. Vedi poco sole e tanto grigio, tanta neve. È una realtà un po’ cupa che ti fa capire quanto lontana sia l’Italia, dove tutto è diverso, dal clima al resto. Forza mentale significa anche giocare sapendo che non ti è concesso sbagliare. Noi la chiamiamo “pressione”, in Russia è qualcosa di più profondo e pesante ancora: conta solo la vittoria e devi ottenerla. La sconfitta è ammessa, ma è meglio non vederli arrabbiati”
Hackett allo scadere…💣🚨#VNB | #Virtus | #7DAYSEuroCup | #RoadToGreatnesspic.twitter.com/yWRtqQ8wRf
— Vu Nere Bologna (@VuNereBologna) April 5, 2022
La scelta di accettare l’offerta della Virtus Bologna:
“Perché c’era stato un primo contatto in cui era emersa reciproca curiosità. Abbiamo cominciato a parlare di un accordo in vista dell’estate. Le cose che sono successe hanno anticipato i tempi. Ho detto sì perché la Virtus Bologna è un club storico, con una grande voglia di tornare tra le grandi di Europa. La sfida e il progetto mi intrigavano. Da parte mia credo di aver ancora qualcosa da dire in Italia”.
Come ha ritrovato la Serie A?
“Competitiva e fisica, quindi interessante. Non ci sono solo Milano e Bologna con alle spalle grandi imprenditori come Armani e Zanetti, ma anche realtà consolidate come Venezia, Brescia, Sassari, fino alla neopromossa Tortona”.
Il futuro nel post-carriera è definita:
“Sogno di giocare finalmente da ala grande nelle minors, le serie minori”.
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Foto: Virtus.it