Licenze per i club della Serie A, la risposta dell’AD Luca Baraldi

Lo scorso 30 Dicembre 2020 il presidente della LBA Umberto Gandini, ospite di ‘A Better Basketball’, esponeva la sua idea per l’iscrizione dei club alla Serie A. Queste le sue dichiarazioni:

“La stagione 2020-21 che doveva essere quella del rilancio ha perso molte delle sue caratteristiche: il sistema delle regole, l’innalzamento o inasprimento delle condizioni per partecipare alla Serie A diventano materie per la stagione 2021-22 dove vorrei tanto vedere in essere un sistema di licenze perché il campionato di Serie A sia disputato da chi abbia determinate caratteristiche. Non parlo solo di regole economico-finanziarie che in una situazione come quella che stiamo vivendo sono state per forza di cose allentate per non strangolare le società, ma anche di criteri strutturali-organizzativi secondo i quali per giocare in Serie A non basti aver vinto la A-2 ma sia necessaria una struttura alle spalle che permetta a tutte le società di fare del professionismo, come siamo chiamati ad essere, in tutti i campi, nelle strutture, di comunicazione, nella gestione dei social, marketing. Un set di regole per le quali chi inizia il campionato abbia le carte in regola per arrivare fino in fondo con quella sicurezza che ci si aspetta da una società professionistica. Solo a quel punto potremo decidere quante saranno le squadre partecipanti e quale sarà la formula ideale per il campionato di Serie A”.

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Su “Il Corriere dello Sport” l’AD della Segafredo Virtus Bologna Luca Baraldi commenta la proposta del numero della Lega Basket.

“Assolutamente favorevole. Chi partecipa alla Serie A deve rispettare parametri di un certo tipo, sportivi ed economia. Vedremo quali saranno le regole di ingaggio, io penso che si debba partire dalla possibilità di patrimonializzare il valore dei giocatori. Far pagare il cartellino all’acquisto di un atleta significa anche capitalizzare il lavoro del settore giovanile e costruire su quelle basi”. 

“Esempio classico è l’Atalanta nel calcio. Tra i parametri da inserire, le strutture, la loro capienza e la capacità di sviluppare lo spettacolo sportivo. Poi bisognerebbe destinare una quota fissa ai vivai. E introdurre il criterio dei bacini”.