Virtus Bologna, AD Baraldi: “Non ci siamo battuti per avere lo scudetto sul petto…”

Le parole dell’AD della Segafredo Virtus Bologna dopo la decisione della FIP e della Lega Basket di chiudere in anticipo il campionato.

Non ci siamo battuti per avere lo scudetto sul petto, quello se lo meritano i medici, gli infermieri, tutti gli operatori che in questo momento stanno combattendo contro il virus. La Virtus prende atto che la stagione finisce qui. Non accamperemo richieste in base a quanto avevamo ben fatto finora

Intervenuto su Baraldi ha aggiunto:

La nostra aspettativa era quella di non avere fretta, per non dispendere sacrifici ed investimenti di questa stagione, che sono stati tanti ed importanti oltre a quello che si è visto in campo. A mio modo di vedere si è avuta troppa fretta.


Siamo consapevoli della situazione che stiamo vivendo e che abbiamo intorno. Lo sport è compenetrato nel tessuto sociale ed è giusto che si fermi ma devono esserci anche delle valutazioni di carattere sociale. La nostra indicazione era semplicemente quella di non avere fretta: ci sono grandi investimenti dietro una stagione che aveva ancora tante giornate davanti. Oggi ci dobbiamo fermare e dobbiamo stare fermi finché sarà necessario: poi però, a mio parere, si poteva ricominciare la nuova stagione concludendo quella attuale. Ieri la Lega non ha assunto nessuna decisione, la FIP ha deciso senza nessuna considerazione diversa dalla Lega. Noi e Fortitudo ci siamo sentiti isolati e abbiamo chiesto che la decisione venisse da chi è sopra di noi e non dalla Lega. Quando una società ha fatto investimenti, è sempre stata in testa ma soprattutto ha creato la Fiera di Bologna, si poteva avere più attenzione per essa, se non altro meno fretta, come stanno facendo altri sport.

Ci voleva un po’ più di attenzione. La mia proposta in Lega è stata bocciata da una commissione, non dall’Assemblea: siamo ancora lontani dall’idea di sport di primo piano per il basket.

Scudetto:

Parlare di scudetto adesso mi sembra non dico improprio ma, come ho sempre dichiarato, lo scudetto adesso se lo meritano altri. Noi abbiamo un centinaio di persone che vivono e lavorano per la Virtus. Noi non vogliamo ne scudetti né altro, gli scudetti si vincono sul campo. La Virtus ha lascito un segno nel basket italiano.

Noi rappresentiamo una società che ha fatto la storia del basket italiano e vogliamo tutelare i nostri tifosi: lo scudetto non lo vogliamo, ci organizzeremo per assegnarlo ai medici e agli infermieri dell’Emilia Romagna che si stanno impegnando in questa emergenza.

Coppe Europee

Penso che anche per l’EuroCup non sarà facile ma vedo comunque l’Eurolega molto determinata per chiudere la stagione, se non entro il 30 giugno magari all’inizio della prossima stagione giocando una Final Eight.

Per quanto riguarda la Coppa, l’Eurolega sta ragionando come sta facendo il calcio, pensando di chiudere questa stagione e noi siamo d’accordo.

Promozioni/Retrocessioni:

Sono rimasto perplesso quando un presidente di una società in serie A ha dichiarato che essendo con una sua società prima in A2 vorrebbe la promozione. Ieri nella riunione della Lega questo presidente non l’ho sentito.

Investimenti

La fretta l’hanno avuta quelle società che non aveva interesse a finire il campionato, chi per interessi economici chi per interessi sportivi.
Gli investimenti non li abbiamo fatti solo noi, li hanno fatti i tifosi, li ha fatti la città: Bologna rappresenta il centro economico del basket italiano.

Ho letto di qualche società che ha già confermato il budget per il prossimo anno, beati loro. Noi abbiamo una proprietà solida e per fortuna che lavoriamo in tutto il mondo: oggi su 11600 bar nel mondo ne abbiamo 11600 chiusi. Sono poche le aziende sponsor della Virtus che sono fuori da questa crisi: devo ringraziare gli sponsor che ci sono tutt’ora vicini.
Noi non faremo causa a nessuno, faremo le nostre valutazioni ma siamo persone di sport: ci rendiamo ora conto di in che mondo siamo capitati tre anni fa.

Prossima stagione:

Parlare del prossimo anno per come è finito questo è un punto interrogativo per tutti: io non so se i vari Presidenti hanno fatto delle valutazioni oggettive sulla situazione. Quando cominceremo ad uscire e ci renderemo conto che fuori è cambiato il mondo, noi non possiamo immaginare che il basket non possa essere condizionato da questo punto di vista.
Il prossimo anno lo vedo ancora come anno di transizione, non come anno di rilancio: c’erano tante idee che si potevano valutare, poi capisco che chiudere per alcune società significa avere la scusa per non pagare più i giocatori.

Fonte: Stadio, TGR Rai3, Sportlive (TRC), Bolognabasket.org