Coach Luca Banchi, intervistato da “Il Corriere della Sera”, ha parlato del suo momento professionale, dell’arrivo alla Segafredo Virtus Bologna, della vittoria della Supercoppa Italiana e di tanti altri temi caldi.
“Sono in in felice momento professionale, però rimango distaccato e realista: noi allenatori viviamo sulle montagne russe ed io ho imparato a vivere in equilibrio. Le esperienze all’estero sono state formative: oggi sono un allenatore europeo, non italiano. Adesso vado alla scoperta della Virtus Bologna. Non ci sono più uomini di riferimento come Teodosic, ma l’impianto è solido.”
Olimpia Milano e Virtus Bologna in prima fila e budget ridimensionato. “E’ così, non ci si può nascondere. Poi però ci si dovrà misurare con la realtà, che spiega che ci sono altre squadre competitive. Non vedo un gruppo ridimensionato, ma diversamente strutturato. Stiamo cercando diamanti grezzi da rimodellare. Noi tecnici dobbiamo sempre più portare risultati, i giudizi mutano in fretta.”
Lettonia e Italia. “Ero ottimista dopo due anni con 15 vittorie in 16 partite. Poi gli infortuni hanno mortificato l’entusiasmo, ma la squadra ha replicato la sua qualità a dispetto di assenze importanti: non era scontato… L’Italia di Pozzecco? L’impronta di ‘mina vagante’ può pagare, però restano carenze di chili e centimetri: prima o poi servirà trovare una soluzione al problema.”
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Valorizzare italiani all’estero. “Ma ci sono esempi contrari, vedi Spagnolo che dal Real Madrid va a Cremona e poi a Trento e lì matura. Bisogna far giocare gli stranieri o i nostri talenti? Occorre ragionare in base a quello che serve per raggiungere gli obiettivi. Sarebbe bello vedere Bologna e Milano trascinate da giovani italiani, ma è un percorso a tappe.”
“È vero che avrebbe potuto tornare a Milano, come vice di Ettore Messina, ma che ci fu un no ad alto livello?”. “Ah, non chiedetelo a me. Dopo quella sciagurata gara 7 contro Sassari, al Forum non sono più tornato fino a quando non ho giocato con Pesaro: ho rivisto Giorgio Armani e ci siamo stretti la mano. Di più non so dire, salvo che tra Ettore Messina e me c’è stima. Se un giorno mi volesse al suo fianco, sarei orgoglioso di accettare. Mi auguro che il mio arrivo alla Virtus Bologna possa moderare la situazione: sarò più pompiere che incendiario.”
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