Sasha Djordjevic, coach della Segafredo Virtus Bologna, è stato intervistato da “La Gazzetta dello Sport”. Questi i temi trattati dal tecnico serbo bianconero:
Su quali fondamenti ha cambiato la sua Virtus rispetto a quella di un anno fa?
“Abbiamo puntato a costruire la migliore squadra possibile senza pensare a quella passata. Non c’erano lacune evidenti da colmare, eravamo in testa al campionato giocando una bella pallacanestro. Il punto di partenza era aumentare il livello di fisicità della squadra che per il mio modo di vedere il basket oggi è la prima condizione per competere ad alto livello e giocare per vincere”.
Sette giocatori confermati. Così è più facile la ripartenza anche in funzione del gioco?
“Certamente sì. Il mio compito è aggiungere dettagli e nuovi input ad automatismi già collaudati e alla conoscenza reciproca sviluppata e maturata l’anno passato. In quest’ottica la ricerca del passaggio in più è servita per cementare la squadra e anche il club verso un obiettivo comune. Ma non cercheremo sempre e per forza l’extra pass come segno distintivo del nostro gioco: non vorremmo morire di bellezza. Questo sport si chiama pallacanestro perché occorre infilare la palla dentro a un anello”.
Ci parli dei 4 neo acquisti.
“Con Abass e Tessitori abbiamo aggiunto due pezzi importanti della Nazionale; Alibegovic è in quota italiani per formazione: hanno fisico e struttura per fare bene. Adams è un play diverso da Teodosic e Markovic, ha due gambe strepitose e un talento smisurato. Lo seguivamo da tempo. Un giocatore da scoprire che può crescere ancora tanto nella Virtus e compiere un salto di qualità decisivo per la sua carriera”.
A proposito di Teodosic cosa si aspetta da lui rispetto alla sua stagione d’esordio? A 33 anni potrà stupirci ancora?
“Mi aspetto che confermi tutto quello che di buono ha fatto nel primo anno. Anche lui meritava che la stagione finisse diversamente. Da grande campione, ha l’orgoglio di volere dare sempre il massimo perciò vedrete che farà ancora meglio. E con lui crescerà la squadra e tutto il club”.
Come procede la preparazione in quota?
“Stiamo lavorando bene, aumentando giorno dopo giorno i carichi di lavoro. C’è coesione e grande carica nel gruppo. Ma per le prime uscite non avremo Weems e Markovic che si sono uniti alla squadra solo negli ultimi giorni”.
C’è più voglia o più fame di vincere dopo l’amaro epilogo dell’ultimo campionato?
“Sentiamo entrambe queste motivazioni sapendo che dobbiamo ripartire da zero resettando l’ultima stagione e dimenticando il lockdown”.
Ha una favorita per lo scudetto? La sua Virtus è da scudetto?
“I pronostici li lascio agli esperti. Ci sono squadre che hanno più spessore, ma tutta la Serie A è cresciuta. Sento che la mia
Virtus lotterà per lo scudetto che è diverso dire che è da scudetto. Quello lo stabilirà il campo che non mente mai”.
Per lei allenare la Virtus è una missione?
“Sicuro e con la mia squadra voglio sfidare la storia della Virtus, nel rispetto della tradizione. Credo di avere portato qualcosa in questo club. La mia missione è lottare per le finali e per vincere i titoli”.
Come giudica il grado di difficoltà delle prime giornate di campionato per la Virtus?
“Il calendario non l’ho ancora visto e non m’interessa. Io guardo sempre alla prossima partita: per noi la stagione inizia domani (stasera) qui a Folgaria
contro Treviso, il primo test ufficioso. Poi il 24 giocheremo a Trento. Prima della Supercoppa: un torneo che per me fa parte del precampionato, non lo vedo come un impegno ufficiale. Ho grande rispetto per le coppe ma vanno preparate con tempistiche e modalità diverse. Non dopo 4 mesi di lockdown e uno di allenamenti”.
Il club le chiede anche l’Eurolega. L’obiettivo minimo è la finale di Eurocup. Sarà un esame per la Virtus e anche per lei?
“Esame è una parola grossa, la chiamerei una bella sfida per tutti. Questo è il nostro lavoro, la nostra vita. L’Eurolega? Dal primo giorno da coach della Virtus ho detto che questo è l’obiettivo primario da raggiungere. E prima ci arriviamo, prima possiamo rivincerla”.
Se dovesse firmare per un titolo?
“Per lamia mentalità punto a vincere il primo che arriva in ordine di tempo, poi il prossimo e poi il prossimo ancora…”
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