Serie A, le pagelle di Brindisi-Virtus Bologna 78-77

La Virtus Bologna capitola a Brindisi a causa di un ultimo quarto killer finito 31-10 per i pugliesi. Prima dell’inspiegabile perdita di concentrazione dei ragazzi di coach Scariolo, le Vu Nere avevano dominato la partita con un terzo periodo da antologia. La Segafredo, così facendo, perde la terza partita di campionato su quattro nel 2023 e lascia punti preziosi in ottica graduatoria. È ancora una volta chiaro che il doppio impegno, unito ai problemi del roster evidenziati da Scariolo nella conferenza stampa post Venezia, sia andato a pesare sul risultato finale. Di seguito le pagelle:

Daniel Hackett 6: 6 punti in 15 minuti, giustamente risparmiato in vista dei ben più importanti prossimi impegni europei. Una partita onesta rovinata dalla scottante sconfitta, ma non era da lui che ci si poteva appellare dopo le recenti settimane condizionate da un fastidioso infortunio.

Nico Mannion 5: un primo tempo difficilmente commentabile non viene cancellato da una ripresa comunque mediocre. Oltre a sbagliare un appoggio abbastanza facile per la vittoria, risulta poco incisivo e impreciso al tiro.

Alessandro Pajola 5: dopo le fatiche delle ultime straordinarie prestazioni, un calo di attenzione e di energie fisiche. A causa della stanchezza incappa in uno 0/5 dal campo, segno di sterilità offensiva, e in una difesa un po’ più pasticciata del solito. Venerdì a Monaco si rifarà sicuramente.

Iffe Lundberg 4: serata terrificante, come terrificanti sono gli ultimi due mesi. Il danese doveva essere il go-to-guy, il risolutore, il creatore di gioco in assenza di Teodosic, come testimonia anche il suo ricco stipendio. Al contrario è un giocatore che vive e muore da solo, totalmente estraneo al flusso della squadra e che finisce per essere dannoso. Il problema non è oggi, il problema è che anche quando segna 15 punti lo fa solo grazie al suo talento e non per altro. Quando inizia a palleggiare l’attacco si ferma, la palla non gira e i risultati sono pessimi.

Marco Belinelli 6: il primo tempo sembra il preludio di una grande prestazione che invece purtroppo non arriva. Anche se la prova del capitano rimane sufficiente, nell’ultimo quarto sono mancati i canestri a lui richiesti per mettere in ghiaccio il risultato.

Kyle Weems 6,5: gioca ancora una volta meno rispetto alle previsioni della vigilia, anche se quando è in campo disputa una gara onesta a cui si può dir poco. Con un Mickey in queste condizioni e un Ojeleye che può tranquillamente giocare da ala forte in Italia, Weems merita più spazio, soprattutto nei momenti decisivi.

Semi Ojeleye 8: lo sfortunato tocco che regala l’ultima palla a Bowman non cancella una prestazione da mvp. Semi è l’anima della squadra, segna 20 punti senza errori dal campo e raccoglie anche 7 rimbalzi, alcuni davvero notevoli. Se a qualcuno venisse in mente di dargli la colpa della sconfitta per l’ultima azione lo avviso, si sbaglia di grosso.

Lucio Martini s.v.

Jordan Mickey 4,5: Scariolo l’aveva detto, dagli infortuni come il suo ci vuole tempo per tornare competitivi anche se apparentemente si sembra sani. Nonostante questo, è ingiustificabile che un lungo col suo talento e col suo stipendio si faccia dominare da chiunque passi sulla sua strada da un mese a questa parte. Con tutto il rispetto, oggi non c’erano Vezenkov e Papanikolaou dall’altra parte.

Mam Jaiteh 7: prova di livello del lungo francese che finalmente gioca con decisione e si porta a casa 12 punti conditi da 10 rimbalzi. Il calo dell’ultima frazione è generale, ne risente insieme ai compagni, ma non cancella i precedenti tre periodi interpretati bene.

Ismaël Bako 5,5: anche se nel giro di trenta secondi inchioda due schiacciate che fanno tremare il PalaPentassuglia, non disputa un grande incontro. A tratti appare sconnesso e poco concentrato, causando la rabbia di Scariolo in panchina. Speriamo di rivederlo al top già alla prossima.

Gora Camara s.v.

Sergio Scariolo e staff tecnico 5: una sconfitta che pesa più per come è arrivata che per il suo valore. I primi trenta minuti dei bianconeri sono ottimi, così come il piano partita della panchina. Purtroppo il mondo gira e le rotazioni precise di Scariolo, suo tratto caratteristico, a volte ti portano alla vittoria e altre alla sconfitta come stasera. Il coach non è riuscito a dare una svolta nell’ultimo quarto e per questo merita l’insufficienza nonostante una buona prova prima della rimonta. Ancora una volta poca fiducia per Weems e Belinelli.