Virtus Bologna, Patron Zanetti: l’intervista su LBA TV

Una passione per il basket ereditata dalla madre giocatrice di basket e in particolare per la Virtus grazie allla figlia, tifosa bianconera; un ingresso in Fondazione Virtus nel 2017 e poi in società seguendo la chiamata del compianto Alberto Bucci nel 2017 durante la stagione di serie A2 a cui la gloriosa Virtus era stata costretta da una inopinata retrocessione. Da questo inizio si snoda il racconto esclusivo su LBA TV di Massimo Zanetti, il “signor Segafredo”, sponsor e patron della Virtus Bologna, che ripercorre le tappe che hanno riportato in questi 4 anni la mitica Virtus al tricolore che le mancava da 20 anni: dall’esonero di Sacripanti alla chiamata di Djordjevic, alla magica notte di Anversa della primavera 2019 dove la Virtus conquistò la Basketball Champions League rinverdendo la sua tradizione europea; all’ingaggio delle due stelle Teodosic e Belinelli che hanno posto le basi dello scudetto. Ma anche le delusioni come lo stop della scorsa stagione dovuto alla emergenza da Covid 19 o il ko con Kazan che è costato l’accesso alla Eurolega, superata grazie alla lezione dello sport, in particolare del ciclismo, l’altra grande passione di Zanetti. Ancora, il legame con la città di Bologna, unica nella sua passione per il basket, più forte anche di quella per il calcio, frutto di una tradizione che risale nel tempo. Infine le nuove sfide: da ritorno in Eurolega, vero sogno di Alberto Bucci, allo scudetto femminile, alla chiamata di nuovi imprenditori nel basket che seguano il suo esempio per rendere il basket italiano ancora più forte.

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Wallpaper: Virtus Bologna Campione d’Italia 2020/21!

“Io avevo avuto una squadra a Gorizia, quindi in casa c’era una sensibilità verso il basket, mia madre aveva giocato, quindi ne avevamo sempre masticato. Avendo abitato a Bologna sapevo che la Virtus era la gloria del basket italiano, più di altre, e lo dimostra un recente sondaggio che la vede come numero uno al mondo come tifoseria. Alberto Bucci mi chiamò chiedendomi di dare una mano alla Virtus, dandomi tutte le motivazioni che c’erano in quel momento. Avendo mia figlia tifosa, avevo sempre visto girare cappellini Virtus in casa, quindi ho accettato e da lì è iniziata la storia. Alberto era un amico, viveva di Virtus: all’inizio gli avevo dato carta bianca, e già allora pur malato ha tenuto botta per tanto tempo fino a quando ci ha lasciato. Ma ha rinvigorito questo desiderio di fare quello che gli avevo promesso: è mancata l’Eurolega, a cui lui teneva tantissimo, ma lo faremo l’anno prossimo. E gli ho dedicato lo scudetto.

“La promozione dall’A2, sembra strano, ma è qualcosa che mi ha dato tanta soddisfazione, perché non capivamo quello che stava capitando, ma è un qualcosa che mi ha dato soddisfazione legandomi alla Virtus ancora di più.”

“La vittoria della Basketball Champions League è stata una grande festa, una grande gioia, è stato il primo premio, la prima competizione internazionale che ho vinto con una squadra. Eravamo fortissimi. In quattro anni ho avuto tante soddisfazione, e la città me ne ha date tante.

“L’arrivo di Teodosic nasce da una volontà di Djordjevic. Abbiamo saputo che dopo un problema alla caviglia era disponibile, per cui lo abbiamo chiamato. In poco tempo il Dottor Nanni, a differenza di quanto non erano riusciti a fare in USA, lo ha rimesso a posto e lui è diventato il guerriero che è adesso, un leader in campo. Djordevic rispetta le sue scelte e Teo è stato il maestro di Pajola, portando avanti un basket fenomenale. E contro Milano si è visto come ha tenuto la squadra, squadra che non è solo lui e Belinelli, perchè tutti hanno giocato in modo splendido.”

“Belinelli è stato un nostro sogno. Sapevamo che sarebbe voluto tornare, quindi abbiamo contattato i suoi fratelli con la speranza che si fosse liberato dagli USA. Appena è successo, siamo intervenuti per farlo tornare a casa. Lui è legatissimo a Bologna e alla Virtus: vero che ha giocato in Fortitudo, ma lui è nato in Virtus, ha imparato a giocare con la Virtus.”

“Ho capito che avremmo vinto lo scudetto dopo la terza partita, un mattone fondamentale. Sul 3-0, con 4 ancora da giocare, ho pensato che almeno una l’avremmo vinta e così è stato. Questi risultati si possono ottenere in una città che vive di basket. C’è stata la pandemia, ma i 2500 in finale parevano diecimila. E’ una città unica, dove il basket è la disciplina più sentita.”

“Spero che questi risultati portino a dei vantaggi per rilanciare il basket e far ritrovare fiducia. E’ importante che lo sport cresca, cercheremo di aggiornare il contratto con le televisioni perchè le società devono essere forti anche finanziariamente. Sarebbe bello che, come ho fatto io, altri imprenditori vogliano investire. Ora ci saranno Napoli, Torino, Tortona che ha disponibilità, per rafforzare il movimento e dare forza anche agli altri.”