Virtus Bologna 22/23: Iffe Lundberg

Iffe Lundberg è stato il terzo colpo del mercato estivo della Virtus Bologna, che ha agito sottotraccia facendo emergere la notizia solo ad affare compiuto. Lundberg, classe 1994, è un giocatore storico per la sua nazione. Iffe, infatti, è stato il primo danese della storia a firmare un contratto con una squadra Nba, i Phoenix Suns, dove la guardia ha militato nella seconda parte dell’ultima stagione.

Dopo alcuni anni trascorsi in patria, nel 2017 Iffe è andato in Spagna, dove ha giocato a Manresa prima e a Tenerife poi. Nel 2020, ha deciso di trasferirsi in Polonia, allo Zielona Gora, con la quale ha dominato il campionato polacco e la VTB league. Le sue ottime prestazioni in Polonia e con la nazionale danese hanno attirato l’interesse di un top team come il Cska Mosca, con il quale ha firmato un triennale nell’estate 2021. L’impatto con la squadra russa è stato ottimo, Iffe si è inserito rapidamente e ha dimostrato fin da subito di poter essere un ottimo giocatore anche in Eurolega. Il matrimonio tra il giocatore danese e la squadra russa ha però avuto vita corta. Nel febbraio scorso, allo scoppiare del conflitto russo- ucraino, Lundberg ha lasciato la Russia firmando un two-way contract con i Phoenix Suns.

La guardia danese è il prototipo di giocatore che mancava alle Vunere. Lundberg è un ottimo giocatore nei fondamentali in cui la Virtus aveva più bisogno: situazioni di pick&roll coi compagni e isolamenti. A differenza di Teodosic, guarda prima al suo tiro che ad un passaggio, ma non è un giocatore egoista né un produttore di palle perse. Il paragone con Teodosic regge poiché, nello schema tattico di Sergio Scariolo, Iffe è colui il quale deve sostituire Milos nella creazione di azioni dal palleggio.

Purtroppo, il fuoriclasse serbo ha ormai raggiunto i 35 anni e la Virtus può più affidarsi unicamente a lui. Milos, nonostante disponga in un talento eccellente, è un giocatore tutto da verificare in una stagione così lunga e faticosa. Teodosic non è un giocatore bollito, ma necessita di riposo per essere efficace quando scende in campo, poiché l’intensità e la fisicità delle partite europee è di gran lunga superiore a qualunque match giocato dalle Vunere negli ultimi tre anni.

Un’altra grande qualità di Lundberg è la forza fisica: pur non essendo un gigante, grazie alla sua rapidità è in grado di saltare il marcatore, prendersi tiri dalla media e arrivare al ferro, assorbendo i contatti della difesa. Nel corso della sua carriera, è migliorato molto nel tiro dal perimetro. Di fatto, quando Iffe ha migliorato le sue percentuali da fuori, la sua carriera è svoltata.

In fase difensiva, pur non eccellendo, non è un prezzo da pagare per la squadra. Anche se non dispone di un talento puro come quello di un Pajola, Lundberg fa la sua parte egregiamente. Spesso, con il Cska, l’abbiamo visto anche marcare il pericolo numero uno avversario. Essendo un giocatore intelligente, riesce ad essere ben presente in aiuto ed ha un realizza un discreto quantitativo di palle recuperate.

Quest’anno, ci aspettiamo che Sergio Scariolo lo impieghi frequentemente sia in Eurolega sia in campionato. L’unico dubbio è sulla tenuta mentale: finora ha giocato insieme ad altri super giocatori, alla Virtus offensivamente potrebbe essere subito il punto di riferimento. Sarà in grado di reggere la pressione? Se rispondesse positivamente all’opportunità, Lundberg entrerebbe di diritto nella prima fascia dei giocatori del vecchio continente. Il danese avrà il compito di inserirsi in un nuovo contesto tecnico-tattico, ma la presenza di Hackett e Shengelia, compagni al Cska, potrebbe essere d’aiuto. Diciamolo chiaramente, Lundberg è uno degli uomini decisivi di coach Scariolo. Le sue prestazioni, come quelle di Shengelia e Ojeleye, saranno decisive per la stagione della Segafredo, che si aspetta molto da questi tre giocatori. Riuscirà Iffe a fare il definitivo salto di qualità?

Foto: Virtus.it